#STORIA – MURo: street art tour alla scoperta di Quadraro

Domenica mattina di sole a Roma, appuntamento alla metro di Porta Furba Quadraro, quartiere che conosco bene a poche fermate da casa mia. Un quartiere che mi ha sempre incuriosito, per il verde, il mercato, i colori, i tanti esercizi commerciali, il fermento tipico di una zona popolare. Ed è proprio qui che nel 2010, da un’idea dell’artista David “Diavù” Vecchiato, ha preso vita MURo, Museo di Urban Art di Roma, primo progetto di museo romano completamente integrato nel tessuto sociale, come la forma d’arte che segue, promuove e produce: la Street Art.
MUROquadraro1
Armata di smartphone e macchina fotografica avevo già parzialmente esplorato la zona in passato, aiutandomi con la mappa ufficiale disponibile online: https://muromuseum.blogspot.it/p/map.html

Ma, grazie al web e a Facebook in particolare, ho avuto il grandissimo piacere di conoscere Giorgio Silvestrelli, guida del tour ufficiale, e in seguito David “Diavù” Vecchiato. La prima impressione di Giorgio è stata quella di una persona che non solo ama la street art, ma che la vive intensamente, con passione e in prima persona, impressione ampiamente confermata nel corso del tour di inizio febbraio a cui ho avuto il piacere di prendere parte.
Torniamo quindi alla bellissima mattinata di sole a Quadraro e alle due ore e mezza di percorso attraverso le vie del quartiere, alla scoperta del progetto MURo e dei suoi murales. Armati di mappa, stavolta cartacea, Giorgio ci introduce alla nascita del progetto, voluto fortemente dal fumettista, illustratore e street artist romano David Diavù, nato in questa zona e tornato a viverci negli ultimi anni.
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L’ammirevole obiettivo del progetto, il cui primo muro è stato realizzato nel 2010, non è stato solo quello di “dare colore”, con l’arte, a un quartiere popolare, ma di raccontarne la storia, rigenerarlo, intrecciare l’operato al tessuto cittadino. Come riportato sul sito di MURo: “è un progetto site-specific, ovvero ideato per far relazionare gli artisti con la conformazione e la storia dei luoghi di convivenza sociale dove realizzano le proprie opere. Il MURo è un progetto community-specific, ovvero mira a percepire e rispettare lo “spirito dei luoghi” in cui interviene ed è condiviso coi cittadini, si confronta con le loro idee e le loro storie (soprattutto con coloro che vivono o frequentano le aree interessate dalle opere)”.
Giorgio, il portavoce di questo percorso artistico che ha preso il via nel 2010 ma che è tuttora in continua evoluzione, alterna quindi spiegazioni tecniche molto precise a dettagli interessanti e curiosità sulla progettazione e l’esecuzione delle singole opere e soprattutto sul coinvolgimento attivo dei cittadini. Il merito va agli organizzatori di MURo, a tutti coloro che vi hanno preso parte e agli artisti: il MURo ha preso vita grazie alle loro storie, perfino ai loro volti, ritratti sui muri, alle loro richieste, al loro entusiasmo e disponibilità. Il dialogo e le interazioni ha fatto sì che anche artisti locali e attività commerciali venissero man mano coinvolte, mettendo a disposizione muri esterni, collaborazioni, idee e momenti di convivialità e solidarietà. Le opere sono tutte legali, mai imposte e sempre proposte e discusse coi rappresentanti dei comitati di quartiere e coi cittadini stessi, attraverso social network e incontri pubblici.
Non sono inoltre mancate attività con i bambini del quartiere e piccole feste per al conclusione della realizzazione di un’opera.
Scoprendo gli splendidi murales di questo museo a cielo aperto avvertiamo quindi tutta la forza di un quartiere, piegato da tante difficoltà, tra cui la tragica deportazione del periodo fascista, costretto a lottare, risorgere, resistere.
Gli artisti omaggiano la storia del Quadraro, puntando anche a una riqualificazione anche estetica, scegliendo muri dismessi, zone di passaggio, punti vandalizzati del quartiere. Attenzione però: in nessuna delle opere, se non in alcuni sporadici elementi, perlopiù simbolici, avvertirete drammaticità. Tutti gli artisti, ognuno con caratteristiche e stili eterogenei tra loro, hanno dato un’interpretazione e un tocco personale, spesso sdrammatizzando, ironizzando, estremizzando la rappresentazione di vicende e storie popolari.
Da evidenziare inoltre la qualità degli interventi artistici, 22 lavori realizzati da importanti firme dell’arte contemporanea di tutto il mondo.
 
Il mio ringraziamento speciale va quindi a Giorgio e a David, un esempio che l’arte urbana può realmente fare qualcosa di concreto e importante a livello sociale: realizzare opere che siano davvero volute, condivise ed apprezzate e che “e che disegnino un nuovo strato culturale nel panorama urbano, capace di rispettare e divulgare le memorie, le caratteristiche e l’identità stessa del territorio che lo ospita”.
Non fatevi quindi scappare i prossimi tour, sia a piedi che in bicicletta!
Artisti di MURo:
Nicola Alessandrini (Italy)
Jim Avignon (Germany/USA)
Gary Baseman (USA)
Marco About Bevivino (Italy)
Zelda Bomba (France)
Alberto Corradi (Italy)
Diavù (Italy)
Dilkabear (Kazakistan)
Ron English (USA)
Camilla Falsini (Italia)
Malo Farfan (Mexico)
Massimo Giacon (Italy)
Lucamaleonte (Italy)
Alice Pasquini (Italy)
Paolo Petrangeli (Italy)
Gio Pistone (Italy)
Irene Rinaldi (Italy)
Alessandro Sardella (Italy)
Beau Stanton (USA)
Mr. Thoms (Italy)
Omino71 (Italy)
Veks Van Hillik (France)
Fin Dac (Ireland)
Mauro Pallotta (Italy) 

 
 
Maggiori informazioni: https://muromuseum.blogspot.it/
Photo credits: Ivana De Innocentis e Patrizia Crisolini Malatesta
 

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