ROBOCOOP (romabolognacooperazione), nella foto, in evidenza un loro ritratto, è un duo artistico italiano di studenti di Architettura provenienti dalle due città citate, Roma e Bologna.
Il duo si inserisce nel contesto urbano della città attraverso affissioni di carta blueback che reinterpretano pitture/ affreschi classico-rinascimentali attraverso inserimenti di architetture moderno-contemporanee. Formatisi entrambi al liceo classico, il duo ROBOCOOP si muove nel campo artistico della street art in modo autodidattico ed autonomo, mescolando varie tecniche, dalla composizione digitale alla fotografia , dal disegno alla geometria descrittiva. Attivo dal 2012 con il progetto “Smog Project“, in cui molti ritratti classici con l’intrusione di una mascherina davanti la bocca furono affissi per tutta la città, dal 2014 ROBOCOOP ha evoluto la ricerca, spostando il suo lavoro sull’analisi minuziosa di un quadro classico, lo studio iconografico di quella composizione, la re-interpretazione della simmetria dei volumi e degli edifici, presenti e non, nel quadro. Le architetture, più di ogni altra cosa, raccontano le realtà e i mondi in cui viviamo.
Per ROBOCOOP, il viaggio temporale acquisisce un valore fondativo, interrogandosi sempre su cosa avrebbero fatto i due artisti (uno classico, uno contemporaneo) se si fossero incontrati.
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Accade diversamente nel “La Natività di Maria” del Ghirlandaio, in cui la scala d’accesso al soppalco, dove le due donne si salutano, viene stravolta con l’inserimento della scala elicoidale di Niemeyer, nel Palácio Itamaraty (Ministero degli Esteri) di Brasilia, anch’essa elemento caratteristico dell’architetto brasiliano. Scompare il parapetto e lo scenario lussuoso della stanza, con i bassorilievi e i pilastri rifiniti, viene investito dalla scala d’accesso, il cui solaio curva da una parte all’altra, in diagonale, fino all’angolo della composizione.
La Calunnia (Sandro Botticelli, 1496), Tomba Brion (Carlo Scarpa, 1969-1978), La Natività di Maria (Domenico Ghirlandaio, 1485-1490) e Palacio Itamaraty (Oscar Niemeyer, 1960-1970).



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