Quando nella mia mente si è delineato il progetto Urban Lives sulle storie degli artisti di “arte urbana” ho avuto fin da subito ben chiaro un obiettivo: quello di esplorarla in tutte le sue forme, da quella legale a quella illegale… o spontanea, se preferite. E avevo altrettanto ben chiaro in testa che tra gli esponenti nazionali di questa seconda categoria desideravo coinvolgere i Guerrilla Spam. Ma arrivata da poco a Torino, città in cui ho iniziato la raccolta di storie e incontri, sono stati loro a coinvolegere me. L’occasione è stata la seconda edizione della Shit Art Fair 2, fiera dell’arte non autorizzata, la dimostrazione di quanto eventi autogestiti e indipendenti possano qualitativamente competere e, lasciatemelo dire, superare numerosi eventi d’arte contemporanea e urbana istituzionali e a pagamento.
Poter partecipare a un simile evento è la gioia di qualunque vero appassionato di arte urbana: assistere all’affissione di 24 opere su carta di grandi artisti della scena nazionale, peraltro in una cornice splendida come quella del Parco del Valentino a Torino, vuol dire osservare da vicino la rapidità, l’accuratezza, l’organizzazione e la cooperazione di chi questo mestiere lo fa con passione e con professionalità.
7 mesi di tempo per organizzare quella che di fatto è una mostra collettiva, gratuita, di opere su carta incollate alle pareti di un tunnel, quindi accessibili a tutti. Non tutti gli artisti erano presenti, alcuni hanno inviato le loro opere e sostenuto a distanza l’iniziativa.
La bravura e la dedizione di tutti è sorprendente ma quella degli Spam è davvero da elogiare.
Ragazzi giovani ma con le idee chiarissime, un’ottima preparazione artistica (splendidi i rimandi ad artisti del calibro di Pontormo, Dalì, Bosch, Goya, Brueghel), tanta determinazione e tanta voglia di sorprendere, polemizzare e provocare, ma sempre con graffiante ironia.
Quello che colpisce, della Shit Art Fair, oltre all’indubbia qualità delle opere e degli artisti selezionati, è la voglia di riapproprarsi degli spazi cittadini, ma nel loro massimo rispetto. Gli attacchi urbani dei Guerrilla, o meglio i loro e quelli degli artisti partecipanti alla Shit Art Fair, sono volutamente provvisori: il rispetto dell’ambiente e della strada si uniscono alla volontà di manifestare apertamente e liberamente critiche al sistema e alla disinformazione mediatica, ma che seguono o mutano velocemente, come la società.
Negli occhi dei partecipanti, durante l’allestimento della fiera (durato circa un’ora), ho letto la passione per l’arte e per la strada ma anche e soprattutto un senso di partecipazione attiva e collaborativa a un cambiamento concreto, che possa scuotere le persone e l’opinione pubblica.
Sono felice e consapevole di aver assistito a qualcosa di importante nel panorama nazionale di arte urbana e già non vedo l’ora di prendere parte alla terza edizione.
[Photo by Livio Ninni]









Shitartfair - Credis Livio Ninni
Shitartfair - Credis Livio Ninni
Shitartfair - Credis Livio Ninni
Shitartfair-4 - Credis Livio Ninni
Shitartfair - Credis Livio Ninni
Shitartfair - Credis Livio Ninni
Shitartfair - Credis Livio Ninni
Shitartfair - Credis Livio Ninni
Shitartfair - Credis Livio Ninni
Tags from the story
arte contemporanea torino, Guerrilla Spam, shit art fair 2, torino arte urbana, torino parco valentino
More from Ivana De Innocentis
Al via Urban Vision Festival ad Acquapendente (VT)
Ha inizio domani la seconda edizione dello Urban Vision Festival, 3 giorni...
Read More