#MAKINGOF – Mr Fijodor per TRACKS

Ritrovarsi nel laboratorio di Mr Fijodor ha un po’ il sapore di una factory artistica: vernici, centinaia di bombolette, utensili di ogni tipo e uno spazio condiviso con altri artisti, tra cui “il suo miglior compagno di pittate” Corn79Zorkmade e i ragazzi del progetto di arredo urbano Screw Project. Avevo già avuto il piacere di visitarlo più volte da quando sono a Torino ma mai mi sarei immaginata di trovarci, un bel giorno, una grande scultura in polistirolo. Della scultura in questione, di cui non posso svelarvi il titolo (suggestivo, credetemi sulla parola) e il significato, posso dirvi solo che ha a che fare con il mondo della comunicazione, un po’ una prosecuzione rispetto ai suoi recenti lavori. E che promette di essere non solo originale ma di grande impatto visivo.
Potrete osservarla e giudicarla con i vostri occhi, magari raccontandoci poi le vostre impressioni, presso il museo MACRO di Roma, in occasione di TRACKS – Linguaggi d’Arte Urbana, dal 9 Dicembre 2014 al 10 Gennaio 2015.
L’opera sarà infatti inclusa in una mostra collettiva realizzata dagli studenti della quarta edizione del LUISS Master of Art: tra gli artisti presenti oltre a lui: Corn79, Camilla Falsini, Etnik, Fra.Biancoshock, Lucamaleonte, Ozmo, Alice Pasquini, Gio Pistone, Edoardo Tresoldi e 108.
Nel corso dell’allegra chiacchierata con Mr Fijodor scopro che è la terza volta che va a Roma per progetti artistici, la prima volta per Roma Ottobre 2013 LUCE: Live Urban Culture Experience, progetto nato dalla collaborazione tra Copia-Incolla (aka Gabriele Figus) e l’XS Live (XL Live è il locale di via Libetta) e per un’opera al MAAM dal titolo I’M A PACIFIST- But I would kill you e la seconda per una puntata di “STREET ART Contest” andata in onda su Sky Arte e girata presso la Città dell’Altra Economia a Ostiense.
Quello però che ricorda con maggiore soddisfazione è il suo famoso elefantino rosa, ancora presente su un muro a Ostiense, magari non bellissimo esteticamente (parole sue) ma l’unica opera illegale realizzata nella capitale.
Tornando alla scultura, Mr Fijodor mi racconta che è un progetto che aveva nel cassetto da molto tempo e che sognava di realizzare. La mostra al Macro si è rivelata l’occasione perfetta: pochi muri a disposizione degli artisti e l’invito degli organizzatori a spaziare anche su performance e installazioni.
Le uniche altre installazioni che abbia mai realizzato, in collaborazione con Opiemme, sono state Traffic Kills, Don’t Leave Cigarette Butts On The Beach, El Chupa Compras.
Pochi sanno però che Mr Fijodor ha un diploma da tecnico scenografo e che in passato ha realizzato, con Sara Ferraris e Lavinia Crescenzo, le scenografie per un film horror, Cose Cattive di Simone Gandolfo, prodotto da Inside Productions la casa di produzione di Luca Argentero.
Da lì gli era rimasta la voglia di “tridimensionale”, di intraprendere una nuova fase sperimentale della sua carriera. La sperimentazione, come dice lui stesso, dovrebbe essere il motore dell’arte urbana in Italia, ma non sempre è così.
Speriamo quindi che questo suo nuovo esperimento creativo e originale possa fungere da spinta motivazionale per altri artisti e che inviti a una riflessione, non solo sul tema ad esso strettamente collegato, ma ben più ampia e costruttiva.

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