Ritorno in Sicilia, parte 2: street art nei quartieri popolari di Petrosino (TP) con Collettivo FX
Dopo Palermo, Salemi e Gibellina il mio viaggio è proseguito con Collettivo FX alla volta di Marsala e del comune di Petrosino. Tempo fa scrissi un articolo sugli eventi alla “meglio di niente” che ricorrono all’arte urbana per presunte riqualificazioni urbane.
Una delle domande che mi ponevo, era “Dove sono i progetti a lunga scadenza, l’assistenza continuativa al cittadino, la costruzione di spazi pubblici comunitari, gli interventi culturali e architettonici?”. La risposta è: in progetti come questo, a cui ho avuto l’immenso piacere di partecipare attivamente, offrendo il mio contributo come Urban Lives. Cinque giorni bellissimi e intensi in cui non solo ho osservato ma ho ascoltato i bambini e il quartiere, ho pitturato con loro, mi sono confrontata, ho aiutato gli organizzatori nelle attività, ho raccontato sui social di Urban Lives quello che stava succedendo e ho supportato Collettivo FX, in compagnia del semiologo esperto di street art Marco Mondino.
Facciamo un passo indietro: il progetto di cui vi sto parlando è “I Lumi della Solidarietà”, un progetto in rete promosso dall’Auser di Petrosino e finanziato da Fondazione con il Sud, sotto il coordinamento della (straordinaria) Stefania Pellegrino.
Il progetto in rete, promosso dall’Associazione Auser Petrosino, vede coinvolte come partner le associazioni Auser Marsala, Avis Provinciale, Andos (Marsala), Associazione Trinacria-Guardie ambientali di Petrosino, Associazione Misericordia di Petrosino e il Comune di Petrosino.
Il progetto, come è giusto che sia, si muove su due binari, da un lato potenziamento e ampliamento servizi che la rete ha già offerto in passato, cercando di individuare criticità e superandole. Dall’altro lato la riqualificazione di due quartieri popolari a Petrosino, in via Gioberti e San Giuseppe. Non solo quindi i laboratori creativi e murales realizzati da Collettivo FX ma molto di più:
servizi per la comunità quali alfabetizzazione per le donne straniere e supporto psicologico telefonico, ma anche interventi che puntano a durare oltre il progetto stesso: l’orto di quartiere e i giochi per bambini, creando comitati di quartiere affinché le cose costruite possano andare avanti”. Destinatari le famiglie, gli anziani, i disabili, gli stranieri. Insomma, un esempio da seguire, in tutta Italia.
Tornando agli interventi del Collettivo FX l’obiettivo è stato quello di sviluppare la creatività dei bambini, ragionare insieme sulle esigenze del quartiere e lavorare come un team a livello pratico, decisionale e creativo. Il tutto chiaramente anche con l’obiettivo sociale di ricorrere all’arte come collante e punto di incontro della collettività dei ragazzi.
Nel quartiere di via Gioberti abbiamo aiutato bambini e ragazzi a sviluppare la loro fantasia, a collaborare, a riappropriarsi e ripitturare spazi degradati del quartiere, con l’obiettivo che diventino spazi di incontro e pittura. Il soggetto prescelto, pensando al vicino mare e alla radicata tradizione di pescatori, è stato il dio del vento, Eolo. Nonostante qualche piccola difficoltà poi superata con alcune famiglie del quartiere il lavoro svolto è stato entusiasmante per tutti: tanti i ragazzi e i bambini, anche piccoli, che hanno dato una mano nella realizzazione del murale, tante le risate e tanti i sorrisi, tante le belle parole degli adulti scesi a offrire acqua, conforto e belle parole di incoraggiamento. Aver ascoltato a lungo anche i problemi dei ragazzi, sempre allegri nonostante le condizioni precarie e le difficoltà familiari ed economiche, mi ha davvero toccato profondamente. Così come mi ha colpito vedere l’effetto
della street art sui ragazzi e sulle famiglie presenti: un mix di ammirazione e di stupore, probabilmente anche un ritrovato desiderio di appartenenza al quartiere e di orgoglio. Un affiatamento e un lavoro di gruppo che speriamo sia solo l’inizio di uno spirito di collaborazione riscoperto. Che il vento di Eolo possa ispirare gli abitanti di via Gioberti! Così come la scritta che ho avuto l’onore di pitturare l’ultimo giorno: “È tutto scritto nel vento ma si scrive per respirare”.
Nel quartiere di San Giuseppe lo scenario è cambiato ma non l’atmosfera delle famiglie e dei ragazzi presenti. Anche qui abbiamo affrontato e ascoltato le difficoltà di un quartiere povero, disagiato, circondato da vigne e a pochi km dal mare ma piuttosto isolato. Un quartiere minato da problemi quotidiani che si sommano a quelli “casalinghi”: un ampio spazio comune in cui i bambini non possono giocare, a causa della presenza massiccia di zecche e pulci. Il progetto ha già previsto la bonifica e la costruzione di giochi per bambini, ma vedere le condizioni drammatiche della gente e dei tanti cani abbandonati mi ha lasciato senza parole. Nonostante questo e nonostante l’eterogeneità dei ragazzi del quartiere l’accoglienza è stata calorosissima e grandissima la partecipazione di tutti. Splendido vedere, in entrambi i quartieri, ragazzi e perfino bambini voler aiutare Collettivo FX a sollevare secchi e perfino dipingere con aste lunghe 6 metri. L’allegria, la forza di volontà, di contribuire a qualcosa di grande e di importante, il desiderio di collaborare e aiutarsi a vicenda ha reso magica l’atmosfera. In entrambe le occasioni tutti hanno dato una mano, anche i volontari e la coordinatrice. Tutti abbiamo chiacchierato, pitturato, condiviso bei momenti e confidenze.
Il soggetto prescelto è stato l’Ulisse, con uno splendido sfondo celeste che ricorda il mare. Sperando di tornare col Collettivo FX a regalare una Penelope all’Ulisse e a salutare i ragazzi del quartiere mi porto a casa i tanti bellissimi ricordi. Impossibile non pensare al momento in cui, nonostante la regolarità degli interventi e i permessi, i carabinieri e una accusa di denuncia hanno rischiato di interrompere a metà la realizzazione del murale. Difficile descrivere a parole il clima generale di solidarietà, con tanto di cori e abbracci. Bellissimo il momento in cui, verso il tramonto, tutti sporchi di vernice ci siamo fermati a osservare l’Ulisse da lontano e le macchine che rallentavano per ammirare il murale.
Vorrei ringraziare e salutare tutti, ma proprio tutti, quelli che hanno reso possibile e hanno partecipato a questi interventi. Ma soprattutto vorrei porre l’accento sul lavoro incredibile del Collettivo FX, in grado come pochi di dare voce ai quartieri e ai territori e di dispensare colore, sorrisi, riflessioni, insegnamenti e solidarietà.