Poster art a Roma: il progetto THE BESTIARY di ADR

Da qualche anno l’attenzione per l’arte urbana è cresciuto progressivamente, con particolare interesse generale per il muralismo, ovvero la forma d’arte visiva realizzata su superfici murarie, prevalentemente grandi. Si parla di “musei a cielo aperto”, soprattutto nelle grandi città, si parla di itinerari, mappe e cartine e street art tour, e più le superfici sono grandi e più catalizzano l’attenzione di esperti e appassionati di “street art” e di semplici passanti incuriositi o cittadini coinvolti (o meno) in progetti di riqualificazione urbana, vera o presunta.
La mia osservazione sul campo di questo fenomeno mi ha portato però anche a un approfondimento di altre forme di arte urbana, quali ad esempio la poster art, ovvero l’arte di strada su supporto cartaceo.
Per un artista che agisce in strada in forma illegale su muri, quindi senza costrizioni di spazio, la poster art è una delle tecniche migliori per ottenere grandi risultati, anche molto dettagliati, in poco tempo, e quindi senza correre grandi rischi. Di contro il tipo di supporto è chiaramente più soggetto ad atti di vandalismo e a un rapido deterioramento dovuto ad agenti atmosferici.
Questo però, negli anni, non ha mai frenato la diffusione di questa corrente: d’altronde l’arte urbana nasce, e speriamo continui, come forma di arte effimera, temporanea.
Se si parla di poster art a Roma degli ultimi anni non si può non citare Sten & Lex, Uno, Hogre, Jb Rock, Hopnn, Omino71, Diamond e Lucamaleonte: dimensioni, tecniche, messaggi e obiettivi diversi, tutti però con la volontà di sorprendere i passanti e di dare all’opera la giusta collocazione territoriale.
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Il progetto The Bestiary di ADR: poster art a Roma, alla scoperta di luoghi, di storie e di opere

Questa tecnica, purtroppo sempre più soggetta a forme di vandalismo a Roma, non ha però appunto perso il suo fascino, anche tra nuovi giovani e talentuosi artisti. Uno di questi è ADR, artista di Lecce che ho avuto il piacere di conoscere diversi mesi fa. Da sempre la sua produzione ha destato la mia attenzione: per la bravura, per la voglia di confronto e sperimentazione, per l’attenta preparazione artistica e, non ultimo, per la valenza culturale e storica delle sue opere.
La tecnica che più ha utilizzato finora è appunto quella dei poster, per differenti ragioni tra cui la praticità e la velocità dell’affissione (essendo non autorizzati).
Alcuni artisti si cimentano su carte molto sottili come carta velina o carta da imballaggio (su tutti JB Rock) e anche ADR realizza i poster con carta poco spessa, grammatura non superiore agli 80 grammi, sempre con l’utilizzo di colla da parati accuratamente diluita e preparata (grazie ai suggerimenti dei Guerrilla Spam) in base ai supporti e pareti.
Di norma i suoi poster vengono disegnati o stampati, a seconda del tempo che ha a disposizione, e realizzati su più pezzi di carta.
La figura viene poi ricomposta sul muro al momento dell’affissione, come fosse un collage.
Il suo ultimo progetto THE BESTIARY, che ho avuto la fortuna di conoscere in anteprima, comprende la realizzazione di dieci tavole, di dimensioni 50 cm x 70 cm, realizzate con la tecnica dell’acquerello e inchiostro di china, che rappresentano una bestia terrestre o marina, tratta da una o più fonti storiche dall’epoca classica fino al tardo Barocco.
A fare da sfondo delle figure reinventate o reinterpretate dei calligrammi con il testo della fonte storica da cui è tratta la bestia. In previsione della mostra che si terrà presso la Parione 9 Art Gallery di Roma dal 5 febbraio al 6 marzo, l’artista ha realizzato su poster alcune delle figure tratte dai bestiari e le ha affisse in alcuni punti particolari di Roma.
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La street art all’interno del progetto The Bestiary è entrata in un secondo momento. Mentre ADR studiava le fonti alla ricerca delle bestie e delle loro descrizioni, ha notato che alcune figure scelte per lo sviluppo del progetto erano legate a determinati luoghi di Roma. Ha quindi pensato di realizzare dei poster che raffigurassero le bestie e di attaccarli in luoghi mirati della città, motivato sempre da un desiderio di portare avanti nei suoi lavori una connessione di carattere iconologico o iconografico, che si rifà ai luoghi e alle storie.
Ad esempio è il caso per le figure del Grifone o del Basilisco. Il primo è affisso al centro di Roma, tra le suggestive strade del rione Parione, il cui nome deriva dalla presenza di un muro antico di dimensioni enormi, forse appartenente allo stadio di Domiziano. Tale muro fu chiamato dal popolo Parietone, da cui il nome Parione. Sul muro vi era raffigurato un Grifo, attuale stemma del quartiere, scelto come simbolo di fierezza e nobiltà. Il Basilisco invece, re dei serpenti, si trova nel quartiere Monti a ridosso di via dei Serpenti. La derivazione del nome, ancora incerta, narra, tra le leggende, della realizzazione di un dipinto contenente dei serpenti, sulla facciata di palazzetto Cerasola, nel 1508 in seguito all’enorme entusiasmo che scatenò in città la scoperta del Laocoonte, celebre statua avvolta dai serpenti.
All’attacchinaggio in giro per le strade di Roma ho avuto il piacere di partecipare anche io: questo mi ha permesso non solo di conversare a lungo con ADR ma anche di vederlo in azione: una passeggiata di tre ore in una suggestiva Roma semi deserta, attraversando strade e quartieri. Clima allegro ma grande precisione e velocità di esecuzione hanno caratterizzato il giro, nonostante il freddo e la pioggia che ci hanno costretto a girare con ombrelli e impermeabili e hanno causato qualche difficoltà di affissione. Non so quanto dureranno i poster ma non mancherà occasione per andare a darci un’occhiata, felice di aver dato anche io un piccolo contributo all’affissione e alla selezione dei luoghi.
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Ma facciamo un passo indietro: come mai questi soggetti? Come lo stesso artista, amante dell’arte classica e rinascimentale e studente di storia dell’arte moderna, mi ha dichiarato, ha sempre studiato ed attinto da artisti ed opere passate, sia per reinterpretarle, sia come punto di partenza per affrontare e sviluppare temi contemporanei.
Su una cosa siamo particolarmente d’accordo io e ADR: che nell’arte urbana è necessario aver rispetto dei luoghi in cui si opera, una parete può essere bella ed ispirare per diverse ragioni (dal colore di fondo, alla composizione architettonica, ecc..) ma bisogna essere sempre consapevoli, sapere che quel luogo ha avuto una storia, e cercare, dove possibile, di stabilire delle connessioni tra il muro ed il suo contesto, in modo da creare non soltanto un qualcosa di bello e fine a se stesso, ma un qualcosa che faccia rivivere quel luogo. La bravura dell’artista sta proprio in questo: nel saper mediare, anche in percentuale, quel che si desidera sviluppare con il contesto e la storia dei luoghi; a maggior ragione dal momento in cui operi in un luogo pubblico, imponi la visione a qualcuno (ma questo avviene quotidianamente con le pubblicità talvolta sgradevoli) e quello che tu sviluppi resta comunque soggettivamente apprezzabile.
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Questo non vuol dire che un artista debba focalizzarsi soltanto su questo: molte opere hanno forti significati etici o politici, in passato ne ha realizzata qualcuna anche ADR, e in quel caso la scelta del muro è motivata da altri fattori. Quel che importa è la diffusione del messaggio, il fatto che sia visibile a più utenti, cercando di essere meno invasivi possibile, e in questo la poster art è certamente una delle tecniche migliori.
Su Urban Lives non ho mai fatto segreto della predilezione per forme di arte urbana che oltre a sorprendere e incuriosiscano il passante abbiano un valore narrativo, abbiano qualcosa da comunicare, sempre nel rispetto della città, del luogo e del territorio. Trovo che in questo momento ADR e il suo progetto siano in questo senso uno dei migliori esempi della scena romana. Un progetto e un percorso artistico articolato che conduce il fruitore attraverso una riscoperta di luoghi e allo stesso tempo a un approfondimento storico e culturale, il tutto supportato dal successivo percorso in galleria.
ADR ci ricorda che la “street art” non è solo colore, è molto di più e il suo potenziale può essere sfruttato, in senso buono, anche per scopi didattici e culturali.
Speriamo sia da esempio anche per altri giovani artisti.

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Per maggiori informazioni:
Sito di ADR
Pagina Facebook di ADR
Evento della mostra presso la Galleria Parione9
Foto credits: Alin Costache

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