Ho sempre amato i lavori site-specific, quelli che non solo si inseriscono all’interno di un contesto specifico ma che interagisce in maniera significativa con l’ambiente circostante, magari con gli elementi naturali di un luogo.
Per questo motivo, e non solo, ho apprezzato molto l’ultimo lavoro dell’artista URTO, di Catanzaro, che ho avuto il piacere di conoscere recentemente di persona a Firenze, sua città di adozione.
L’intervento artistico è stato realizzato per Premio ArteCerreta, percorsi culturali e street art a Castiglione del Lago, presso l’Ex Potabilizzatore di Castiglione del Lago: l’artista avrebbe voluto dipingere tutto l’edificio, ma la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Perugia non ha concesso solo il lato rivolto alla strada. I muri nascosti sì ma quelli esterni no: nessuno ha capito il perché.
Urto ha scelto l’Ex Potabilizzatore per diversi fattori: “È praticamente a pelo con l’acqua del lago, quell’acqua che ho voluto usare per diluire la vernice, ed è uno degli “spot” usati dalla gente del posto per pescare. Il complimento più bello è stato questo: <<Non parcheggio più qui la macchina, non voglio coprire il muro perché almeno prima di andare a pescare posso fermarmi e guardare il disegno>>. Preferisco che i pesci restino dove sono, ma non diciamolo a chi pesca”.
Il murale rappresenta due pesci che giocano con la palla, per sottolineare lo sfruttamento di questi animali. Come afferma Urto “non ci dimentichiamo che i pesci al giorno d’oggi non sono solo un alimento ma anche un divertimento, un ornamento negli acquari. Per questo motivo l’occhio è completamente bianco, vuoto, senza più un’anima . Vivere una vita da schiavo non può che ridurti ad un contenitore bello da vedere ma vuoto e privo di istinto”.
L’Albero che gli cresce in testa rappresenta il mondo vegetale, perde le foglie, non è vigoroso, esprime il poco rispetto che abbiamo per la natura. Chi è abituato a fare la raccolta differenziata sa che il residuo umido può diventare fertilizzante o biomassa che viene bruciata ed anche le teste e le lische del pesce finiscono nell’umido, anch’essi nutrono le piante, chiudono il cerchio.
Le stelle invece, come mi racconta l’artista, sono la chiave.
Tutto quello che eravamo, quello che siamo e quello che saremo.
Tutta la materia di cui siamo fatti noi esseri umani deriva dalle stelle, tutti gli elementi, dall’idrogeno all’uranio appartengono alle supernove, stelle molto più grosse del Sole che alla fine della loro vita esplodono e sparpagliano nello spazio il risultano di tutte le reazioni nucleari avvenute al loro interno. Per cui “noi siamo veramente figli delle stelle.” (citando Margherita Hack).
Questa è la foto della vista, dallo spot di URTO:
Questa è la mappa degli interventi di URTO e altri artisti per ArteCerreta:
Altre foto dell’opera di URTO:
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