Guido Bisagni, in arte 108, uno dei massimi esponenti del post-graffitismo europeo e il primo artista che abbiamo avuto il piacere di seguire e intervistare per Urban Lives, ha da poco presentato “Solstizio d’Inverno“, un breve video documentario su di lui girato fra Alessandria e Grottaglie.
Un video davvero suggestivo, un viaggio alla scoperta della vita privata e professionale dell’artista, tra schizzi, “macchie nere” e forme astratte, gatti, oggetti e libri su magia e mondo dell’occulto, la nebbia, i boschi, fabbriche ed edifici abbandonati: 108 si mostra e racconta come pochi artisti in Italia.
La presentazione del video documentario ha avuto luogo il 20 dicembre presso lo spazio espositivo Studio Cromie a Grottaglie, nel corso dell’inaugurazione della mostra “Solstizio d’Inverno“, di cui potete ammirare nella gallery le immagini che 108 ci ha fornito.
Come afferma Angelo Milano (Fame festival / Studio cromie), curatore della mostra, “Quando neanche a Londra o a Parigi, dove con gli stessi medium si perdeva tempo con puppets e altre cazzate, avrebbero potuto spiegare bene di cosa si trattasse, 108 ha abbandonato tutti i giochi figurativi degli altri e ha dipinto forme inedite. Nella sua ricerca orientata alla sintesi perfetta ha addirittura tralasciato il colore, per un momento, mentre inconsapevolmente alzava la qualità dell’arte pubblica italiana ed europea tutta”.
Per chi non ha avuto l’opportunità di ammirare a Grottaglie la nuova serie di lavori su tela, carta e ceramica vi ricordo che fino al 13 gennaio potrete visitare presso la galleria Studio D’Ars di Milano la mostra “Passaggi Concreti“, a cura di Alessandra Ioalé, che fa parte del ciclo di mostre Parentesi Aperte.
I passaggi concreti sono quelli che ci conducono nella ricerca della forma, nello studio dell’ignoto e nella riscoperta dei segni di un passato antico, che tanto caratterizzano il percorso artistico di 108.
Tra opere su carta, tele, video e installazioni i veri protagonisti sono i grandi megaliti, forme organiche e primitive che riportano in sé i segni di un passato antico, “rivisitati da una nuova sperimentazione delle gamme cromatiche in rapporto a ogni forma sviluppata e al significato di ogni colore”.
L’arte di 108 è pura sperimentazione, un viaggio nell’inconscio, incessante ricerca della forma perfetta, e non può lasciare indifferenti.
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