Confesso, solo poco dopo l’estate ho visitato per la prima volta il quartiere San Basilio di Roma, alla scoperta delle imponenti e bellissime opere realizzate nel corso del 2014 per il progetto SanBa. Allora non sapevo che ci sarebbe stata una seconda edizione nel 2015 e Urban Lives non era ancora nato ma quello a cui ho assistito era già qualcosa di straordinario: facciate altissime, colorate e di grande impatto ma soprattutto di grande valore artistico, realizzate dall’italiano Agostino Iacurci e dal francese Liqen.
Ma a dare colore al quartiere “SanBa”, grigio, periferico e dalla cattiva reputazione, non sono stati solo gli interventi di arte urbana, che lo rendono un museo a cielo aperto. Il progetto infatti, a cura dell’associazione Walls che dal 2008 si occupa di street e public art, va avanti dal 2014 e coinvolge i cittadini e gli studenti del quartiere nella scelta dei soggetti delle opere, tramite workshop, corsi e riunioni di condominio. Non arte calata e imposta dall’alto, dunque ma arte partecipata. Altro elemento che da un importante valore aggiunto da un punto di vista storico e sociale è, come per il progetto MURo Museo Urban di Roma nel quartiere Quadraro, la volontà di far rappresentare e omaggiare agli artisti coinvolti la storia e lo spirito del quartiere: ne sono un chiaro esempio i rastrelli di Liquen che spazzano via i detriti di una città decadente dalla cui terra nascono nuovi germogli.
La seconda edizione 2015 ha preso il via a gennaio e ha visto la partecipazione di Hitnes, artista romano di fama internazionale, chiamato a dipingere 6 facciate di un’intera piazza. Proprio per il ruolo centrale che avrà a San Basilio, l’opera è il risultato di una serie di incontri tra l’artista e gli abitanti del quartiere, fondamentali per fare luce sulle problematiche e i desideri locali e per restituire alla zona un progetto consapevole e site-specific.L’8 febbraio fa sono stati proiettati i disegni dei bambini (foto nella gallery) che hanno influenzato l’artista nella scelta dei soggetti da realizzare sui muri. L’ultima delle opere di Hitnes verrà presentata il 28 febbraio in una giornata conclusiva con musica live e cibo di strada.
Ma a dare colore al quartiere “SanBa”, grigio, periferico e dalla cattiva reputazione, non sono stati solo gli interventi di arte urbana, che lo rendono un museo a cielo aperto. Il progetto infatti, a cura dell’associazione Walls che dal 2008 si occupa di street e public art, va avanti dal 2014 e coinvolge i cittadini e gli studenti del quartiere nella scelta dei soggetti delle opere, tramite workshop, corsi e riunioni di condominio. Non arte calata e imposta dall’alto, dunque ma arte partecipata. Altro elemento che da un importante valore aggiunto da un punto di vista storico e sociale è, come per il progetto MURo Museo Urban di Roma nel quartiere Quadraro, la volontà di far rappresentare e omaggiare agli artisti coinvolti la storia e lo spirito del quartiere: ne sono un chiaro esempio i rastrelli di Liquen che spazzano via i detriti di una città decadente dalla cui terra nascono nuovi germogli.
La seconda edizione 2015 ha preso il via a gennaio e ha visto la partecipazione di Hitnes, artista romano di fama internazionale, chiamato a dipingere 6 facciate di un’intera piazza. Proprio per il ruolo centrale che avrà a San Basilio, l’opera è il risultato di una serie di incontri tra l’artista e gli abitanti del quartiere, fondamentali per fare luce sulle problematiche e i desideri locali e per restituire alla zona un progetto consapevole e site-specific.L’8 febbraio fa sono stati proiettati i disegni dei bambini (foto nella gallery) che hanno influenzato l’artista nella scelta dei soggetti da realizzare sui muri. L’ultima delle opere di Hitnes verrà presentata il 28 febbraio in una giornata conclusiva con musica live e cibo di strada.