Poco tempo fa ho trascorso qualche giorno in compagnia del mio amico writer Irwin (ADR crew). Insieme abbiamo esplorato dei posti abbandonati, luoghi perfetti per dipingere graffiti in assoluta libertà e per sfogare la sete di creatività e di sperimentazione
Approfittando di una lenta ripresa sul fronte di viaggi e spostamenti, che sono poi il vero motore per la raccolta di storie ed esperienze che alimentano questo blog, ho avuto il piacere di trascorrere qualche giorno in compagnia del mio amico Irwin (ADR crew). Mai come in questo periodo di pandemia è stato bello visitare delle fabbriche abbandonate, una dimensione intima e tranquilla in cui potersi divertire e in cui poter dipingere in tutta tranquillità. Come ho avuto già modo di documentare in occasione di viaggi e incontri con altri artisti e writer, i posti abbandonati possono infatti rappresentare la situazione perfetta per sfogarsi, provare nuovi stili e sentirsi liberi di esprimersi.
Esplorazioni urbex, writing e sperimentazioni
Durante queste incursioni, in compagnia di Irwin e della sua amica artista e writer Zule, abbiamo esplorato insieme le tante stanze e i capannoni presenti, godendoci la bellezza dei posti, scattando foto e scegliendo gli angoli e le pareti ideali in cui poter dipingere. Uno degli aspetti entusiasmanti del writing nei posti abbandonati, è infatti quello di poter sfruttarne a pieno l’aspetto decadente nonché le strutture architettoniche, ad esempio incastrando i pezzi tra strette pareti o lasciando che le lettere seguano il movimento obliquo delle scalinate impolverate.
Pur conoscendo bene e apprezzando il percorso da writer di Irwin, nonché il suo stile di writing, sia legale che illegale, devo dire che la sua produzione in queste fabbriche mi ha particolarmente colpito. Notevole, infatti, la ricercatezza, la complessità e l’originalità di molti dei pezzi realizzati durante questo viaggio.
“Graffiti session” e divertimento
Inutile dire che queste giornate si sono trasformate in una bellissima occasione per divertirci e trascorrere del piacevole tempo insieme, tra chiacchiere e pittate. Insomma, queste esplorazioni ci hanno permesso di rafforzare un legame e perfino di confrontarci su idee e progetti, ma soprattutto di lasciar andare liberamente la nostra vena creativa, senza limiti di tempo e soprattutto lontani da tutto e da tutti.