Il meglio di 10 mesi di graffiti ad Atene (e non solo) – Parte 1

Da quando mi sono trasferita in Grecia il cambiamento ha influito non poco sulla mia attività da “reporter” e da blogger, costringendomi a considerare contenuti e tempistiche diversi rispetto a prima. Se da una parte ricostruirsi una vita lavorando da remoto in un altro paese porta via tempo ed energie, dall’altro l’aver scelto di vivere ad Atene mi ha permesso un contatto continuativo con la scena locale e non.
In questi ultimi dieci mesi non sono mancati anche sporadici viaggi in Italia, per presentare il mio libro, incontrare vecchi e nuovi amici artisti ed esplorare un paio di fabbriche abbandonate, ma tra uno spostamento e un altro il nuovo punto di partenza dei miei reportage è stato essenzialmente Exarchia. Il quartiere anarchico ateniese, unico nel suo genere, ha agevolato non poco il turbine di socialità e di incontri.
È questo, infatti, il cuore delle rivolte, del dissenso, della creatività e dei graffiti, il tutto sempre più “contaminato” da turismo e gentrificazione, tra locali hipster e street art tour. In ogni caso la quotidianità di Exarchia, stancante ed entusiasmante allo stesso tempo, consente di assistere a un incessante spettacolo di azione distruttiva e costruttiva, ed è facile ritrovarsi testimoni e/o protagonisti di avventure e situazioni che in altri paesi non sarebbero neanche lontanamente immaginabili.

Atene e non solo: 10 mesi tra graffiti, posti abbandonati, incontri importanti e writer stranieri

Insomma, questi ultimi dieci mesi, tra la permanenza ad Atene e qualche viaggio, si sono rivelati davvero intensi ed emozionanti. Anche per questo non è stato facile identificare i momenti più significativi e rappresentativi, quelli che (credo) meritino di essere raccontati, documentati e divulgati, e che spero troverete interessanti e avvincenti almeno la metà di quanto non lo siano stati per me.

1) Serata in Exarchia con Fix crew (Atene), Nhz (Berlino) e Good Guy Boris (The Grifters)

Serata a Exarchia Fix Boris Nhz“Il 50% dei graffiti in Exarchia sono di crew straniere di passaggio”; da quando vivo in questo quartiere avrò sentito questa frase decine di volte, principalmente da writer locali in parte felici e in parte scontenti per questa tendenza. Questo flusso continuo, infatti, può portare o a una copertura selvaggia e indistinta di graffiti altrui, o, in alcuni casi, ad azioni circoscritte spesso realizzate in compagnia di writer locali. Proprio di quest’ultima tipologia sono stata testimone oculare, grazie a una nottata trascorsa qualche mese fa in compagnia di Lol e Deil della Fix crew e (Good Guy) Boris, pronti ad accogliere la Nhz crew di Berlino, appena arrivata nella capitale greca. Con Lol avevo già avuto occasione di andare in giro di notte per graffiti, mi ha fatto piacere chiacchierare con Deil così come conoscere Boris, personaggio sopra le righe e fondatore del bel progetto The Grifters, residente da diversi mesi ad Atene. Boris può piacere o non piacere ma devo dire che trovo qualitativamente interessanti molti dei suoi progetti e che a livello personale sembra essere proprio come appare sui social network, sempre sorridente, creativo e una bomba di idee e di socialità. Tutti, tranne lui, hanno “seminato” graffiti e tag, nel corso di una passeggiata con partenza a Exarchia e con arrivo nel quartiere Psyrri. Davvero una bella serata, una delle tante in giro con writer, in cui i graffiti si sono dimostrati essere solo una piacevole componente del tempo trascorso insieme, una motivazione in più per divertirsi, fare rete ed esplorare la città.
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2) Due giorni al Zine Festival tra writer e produzioni indipendenti
Come già scritto in diverse occasioni, considero la scena underground ateniese una delle più attive e interessanti che abbia visto negli ultimi anni. Sarebbe facile tirare in ballo la crisi economica, solo in parte responsabile della spinta creativa e motivazionale dei giovani ateniesi. La ragione principale risiede probabilmente nell’attitudine al pensiero e all’azione, partendo dalla forza di volontà del singolo ma arrivando spesso a progetti collettivi o a reti di supporto, confronto e condivisione. Gli ateniesi parlano, parlano tantissimo e complice il sole si incontrano e vivono la strada, generando idee e collaborazioni. Da questo clima intellettualmente vivace nascono i lavori alternativi, le produzioni indipendenti ed eventi underground quali lo Zine Festival. Il festival, giunto alla seconda edizione, si è svolto a ottobre e ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, tra sticker, t-shirt, vinili e cd da collezione e ovviamente fanzine di ogni genere e argomento. Presenti anche alcuni writer e artisti di strada, tra cui Kyklothimia (organizzatrice del festival), Decay (Adicts), Ath1281 e Omic (Sdk crew), uno dei miei writer preferiti con cui ho avuto il piacere di fermarmi a parlare durante l’evento.
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3) Ath1281 e Tarta (381 crew) in azione in Exarchia

Come già detto, se amate i graffiti Atene è la città giusta in cui imbattersi casualmente in crew armate di spray. Esattamente questo è successo un sabato mattina, passeggiando con amici vicino Politechnio, quando ho incontrato per caso i writer Ath1281 e Tarta (381 crew) mentre dipingevano, con tanto di scala, la tenda di un chiosco.
I due writer, tra i miei preferiti, vanno spesso in giro insieme e i loro stili, seppur diversi, si sposano perfettamente. Questo incontro con Tarta è stato per me particolarmente significativo, avendo letto e sentito parlare tanto di lui dall’amico Fluor (Parigi, Bigs crew), da altri membri della crew e da tante altre persone, e avendo fotografato i suoi pezzi in ogni angolo di Atene. Come gli altri membri della crew 381 è una persona solare, allegra, semplice, attivissima. Quando mi mostra il suo vecchissimo modello di cellulare e mi racconta un po’ della sua vita capisco quanto sia lieta che nel mondo del graffiti writing esistano persone come lui. Persone curiose e interessanti da conoscere, devote alla strada e ai graffiti, ma poco visibili agli occhi della società se non per “rompere le palle” (come da lui stesso dichiarato) lasciando una propria traccia ovunque.
Conservo nella mia libreria due copie del bellissimo libro in bianco e nero autoprodotto in collaborazione con Death Vallee sui loro 365 pazzi giorni ad Atene, ricchissimi di aneddoti e storie, in un mix di graffiti e vita vissuta. Durante l’incontro ho evitato di scattare foto, sia per non disturbarli sia perché ho preferito vivere con attenzione il momento. Ho rivisto Tarta poco tempo dopo, in un’occasione più ufficiale, ovvero la bellissima mostra “40 WINDOORS TO AΘENS – A Post Graffiti Exhibition”, in cui ha rivestito, splendidamente, i panni dell’artista, del curatore, nonché organizzatore di workshop didattici con ragazzi.

4) Balkan Trip: 5 giorni a Sofia tra skatepark, graffiti e mostre

A fine ottobre/inizio novembre ho realizzato un sogno che avevo da quasi un anno, ovvero quello di fare un mini tour nei Balcani alla scoperta di nuove realtà di graffiti. A innescare questa curiosità la scoperta, grazie al mio amico Biz, della rivista Balcans magazine e quella di un progetto chiamato SAT gallery, che promuove la scena di Sofia (Bulgaria) attraverso eventi e comunicazione online. Prima tappa di questo viaggio, in compagnia del writer ateniese Decay, Adicts crew (che ringrazio per aver realizzato la locandina, stampata e distribuita ad amici e conoscenti), propria la capitale bulgara, città innegabilmente affascinante ma allo stesso tempo cupa e, purtroppo, un po’ chiusa in se stessa. La scena di graffiti writing si è però rivelata eterogenea, attivissima e solidale. Una parte sostanziosa della mia permanenza a Sofia l’ho trascorsa all’interno dello Skate Park (indoor) High Five, nel corso della seconda edizione del SAT festival, a cui l’organizzatore, già da tempo prima, mi aveva invitata a partecipare. Tra una birra e una chiacchierata, ho avuto modo di conoscere alcuni tra i più importanti writer attivi a Sofia e di catturare qua e là informazioni di vario tipo su graffiti e stili di vita.


Tra i writer che ho avuto il piacere di conoscere la MTS crew (giovani ma davvero in gamba), Arsek & Erase (più dediti all’arte pubblica, famosi per aver preso parte a diversi Meeting of Styles – alcuni anche in Italia – e per l’impressionante velocità e bravura tecnica), il gentilissimo Bad Hobby, Sten Duc, Glow e Xpome (tra i più attivi e creativi in città), Jasir, Konte (con cui dovrei forse rivedermi ad Atene) e Rust2.
Ringrazio davvero Atanas, di SAT Gallery, per l’invito e per le dritte che ha dato a me e a Decay (anche lui nella line-up del festival). Uno dei consigli che si è rivelato più utile è stato quello di fare un salto da GIFTED, uno spazio difficile da definire che include il graffiti shop, una galleria d’arte ma anche una vetrina con tantissimi prodotti locali, dalla marmellata alle t-shirt dipinte a mano. Qui è ho avuto il piacere di visitare la mostra di Ster, uno dei miei writer locali preferiti di cui ho acquistato la fanzine (che raccomando ad appassionati e collezionisti).
Ma è solo verso la fine della vacanza che ho avuto modo di esplorare più approfonditamente le strade della città di giorno e di notte, tra divertimento, bombing notturni e pittate lungo le rive del fiume, in compagnia di Decay e del bravissimo e gentilissimo GRTS.
Unico imprevisto dei cinque giorni in Bulgaria un piccolo incidente accaduto proprio l’ultimo giorno. Alla fine di un bel pomeriggio trascorso a dipingere in un posto suggestivo, immerso nella natura e lontano dal centro, mi sono seduta su un chiodo arrugginito, con conseguente tappa interminabile (e fantozziana) in un ospedale in cui quasi nessuno parlava inglese. Disavventura a parte, sono felice e grata per questa e per tutte le belle esperienze di viaggi e graffiti che “Urban Lives” mi continua a regalare.

5) Incontro con “Van of Fame” alla scoperta del suo profilo Instagram di graffiti e van

Nonostante il fermento europeo del graffiti writing, non sono molti i progetti editoriali o fotografici degni di nota di esperti o appassionati. Spesso, infatti, sono i writer stessi a raccontare la loro realtà, attraverso canali ufficiali o celandosi dietro identità segrete. Sono quindi rimasta doppiamente colpita nello scoprire un account Instagram chiamato “Van of Fame, frutto del lavoro di un appassionato di graffiti di Atene che scatta o ricondivide foto di graffiti realizzati esclusivamente su furgoni e camion, categoria poco esplorata ma decisamente interessante. Il profilo merita davvero di essere visitato; contenuti di ottima qualità che dimostrano un’attenzione costante per la scena locale e una conoscenza approfondita di nomi e di crew. A ottobre, dopo reciproci complimenti virtuali, io e “Van” ci siamo finalmente incontrati per una birra a Exarchia. Mi ha raccontato di seguire i graffiti da tantissimi anni, amico di un paio di membri di crew storiche, e incuriosito in generale dal fenomeno, dalle sperimentazioni e dal ricambio generazionale. Iniziato un po’ per gioco attraverso il suo profilo personale, il progetto ha poi piano piano acquisito una sua identità e notorietà, supportato da una vivace community di writer e non che gli segnalano van dipinti avvistati in giro o che gli inviano materiale. Tantissimi sono i writer che lo conoscono, contattano e sostengono, tra questi anche qualche grosso nome internazionale. Tra i sogni e le speranze per il futuro “Van” menziona il voler fare rete con altre persone e/o con altri progetti simili di altri paesi (per ora l’unico è a Parigi), e magari riuscire a organizzare qualche evento di graffiti. Rigorosamente su van.
Van Of Fame
Photo credits: Ivana De Innocentis – Urban Lives
Coming soon… Parte 2:
6) Weekend a Patras tra bombing notturni e fabbriche abbandonate
7) Vacanze di Natale 2017 con 1UP e Berlin Kidz (da Berlino ad Atene con furore)
8) Bombing vari, notturni (e diurni), ad Atene
9) In giro per Atene con Skirl, Ruin (Vienna) Biz
10) Pittata di gruppo e divertimento a Exarchia, con Never Brush My Teeth & company
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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