8 artisti per 6 giorni di street art e graffiti in Emilia Romagna – Parte 1
(Parte 2: Officine Reggiane e Jam di primavera a Reggio Emilia
Parte 3: 2 giorni di street art al Làbas (Bologna) curati da Urban Lives)
Una delle cose sorprendenti del mio progetto Urban Lives è che in tante occasioni… sono riuscita a sorprendermi da sola. Quando tutto è iniziato, nel 2014, non avrei mai neanche lontanamente sognato che un giorno avrei invitato alcuni dei miei artisti europei preferiti, che avrei organizzato una jam con oltre 70 artisti e che avrei intervistato i 1UP crew a Berlino. L’anno della svolta di Urban Lives (e della mia vita) è stato il 2016, periodo decisivo di cambiamenti, di progetti, di grandi viaggi. E, sempre nel 2016, ho cercato di supportare e, quando ho potuto, di organizzare iniziative che attraverso l’arte di strada veicolassero dei valori e dei messaggi o che mettessero in luce delle problematiche locali, sempre con la voglia di lottare, di fare rete, di stare insieme e di far nascere nuovi legami, collaborazioni, riflessioni e opportunità.
La nascita di un progetto e di un viaggio ambizioso (e un po’ pazzo)
E’ proprio con questo spirito che è nato il “viaggio di primavera in Emilia Romagna”, uno dei più complessi che io abbia mai organizzato: sei intensissime giornate, un percorso itinerante con tante tappe, tanti eventi, tanti artisti. Tutto è nato da settembre quando, confrontandomi con i ragazzi del Collettivo Làbas di Bologna con cui avevo già collaborato, ha pian piano preso forma l’idea di organizzare una jam a sostegno della loro causa. Poi mi sono detta: ma se mettessi su una line-up di artisti internazionali a cui unire ovviamente una selezione di artisti italiani, e oltre a portarli a dipingere al Làbas me li portassi in giro per l’Emilia Romagna? E così, complice anche la jam di primavera a Reggio Emilia organizzata da Bibbito, la cui data è stata fissata insieme, ho deciso di unire più progetti e di lavorare al più pazzo dei viaggi Urban Lives. Oltre al Làbas e alle amate Officine Reggiane, ho aggiunto infatti due giornate nelle splendide campagne di Cento in provincia di Ferrara, tornando a sostenere, dopo la jam estiva, il progetto Rurales Emilia.
Per la scelta degli artisti, come avrei poi detto più avanti anche a loro, mi sono lasciata guidare tanto dalla testa quanto dal cuore. E così, tra gli italiani ho scelto Nemo’s e Andrea Casciu per l’intervento a Bologna, poiché già vicini alla realtà del centro sociale bolognese, e per gli stranieri ho scelto gli amici viennesi Skirl e Ruin (già incontrati e invitati a Roma), Kingsize dei 1UP crew (conosciuto a settembre a Berlino, in occasione dell’intervista ai 1UP), il greco Cacao Rocks (conosciuto durante i viaggi ad Atene) e a loro ho aggiunto due artisti che seguivo e ammiravo da tanto, ovvero il belga Bisser e lo spagnolo Digo Diego.
Al di là del legame con alcuni di loro, il mio intento era quello di mettere su un gruppo di artisti dal temperamento simile ma artisticamente eterogenei. Una scelta ponderata che si è rivelata essere vincente, almeno dal punto di vista amicale. Per quello artistico… giudicate voi!
Se io mi sono occupata della parte artistica, “linguistica” e logistica, devo precisare che la ciliegina sulla torta organizzativa è stato l’aiuto concreto dei fantastici ragazzi del Làbas e degli amici Cesare Bettini di Restart Urban Festival di Imola e Alessandro Gallerani di Rurales Emilia, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile. I miei ringraziamenti per voi non saranno mai abbastanza! Ci tengo a precisare che tutto il viaggio e gli interventi artisti sono stati realizzati senza l’aiuto di sponsor, con la sola forza di volontà e l’impegno mio e del Làbas.
Primo giorno: Rurales Emilia e incontro di writer a Reggio Emilia
Complice un meraviglioso sole primaverile, che a prescindere dalle stagioni accompagna miracolosamente tutti i miei viaggi “Urban Lives” (giuro, in 6 giorni ha piovuto solo 30 minuti mentre eravamo in macchina!), le prime due giornate in campagna hanno avuto quasi il sapore di una scampagnata tra vecchi amici.
La prima giornata l’ho fortemente e volutamente dedicata al graffiti writing. E così, quasi come una scatola cinese, all’interno del macro progetto del viaggio e dei primi interventi artistici per Rurales Emilia, ho “piazzato” un incontro tra writer, invitando Kingsize dei 1UP crew ad arrivare un giorno prima degli altri, coinvolgendo Irwin da Milano per la pittata sui ruderi e organizzando poi una nottata di treni e bombing con gli amici writer di Reggio Emilia, grazie all’aiuto dell’amico Psiko Patik.
Ma partiamo dall’inizio. Dopo un avventuroso viaggio in un treno stracolmo di gente in cui sono stata costretta a viaggiare tenendo in mano due aste per gli artisti, rischiando di colpire un signore con tanto di cucciolo in braccio, sono arrivata alla stazione di Bologna e insieme ad Alessandro di Rurales siamo andati a fare la spesa di pitture e rulli. Il primo ad arrivare tra gli artisti è stato Kingsize, nella stazione di Cento: un po’ surreale rivederlo lì, in un paesino sperduto di cui probabilmente avrà già scordato il nome, pensando che l’ultima volta che ci siamo visti eravamo in una stazione di Berlino, ma a dipingere un treno.
Una volta arrivato anche Irwin siamo andati tutti insieme nel luogo prescelto per la prima “pittata”: il 1UP ha scelto un silos, accanto all’opera di Ale Senso, mentre Irwin ha lasciato uno dei suoi cani su un rudere poco distante, dove aveva già dipinto Argo. Irwin e lui, come avevo immaginato, sono andati subito d’accordo e prima del tramonto hanno dipinto insieme in una hall of fame, con tanto di foto pazze conclusive con passamontagna coloratissimi.
Il clima allegro ce lo siamo portati per tutto il resto della serata: come una grande comitiva ci siamo infatti spostati a Reggio Emilia (tutti armati o di spray o di marker o di sticker) dove abbiamo cenato insieme agli amici locali in una trattoria. Mentre il 1UP divertito faceva notare al resto della tavolata che l’oste era uguale a Super Mario, andavano avanti presentazioni e chiacchierate, tra un piatto di tortelli di zucca, un bicchiere di vino e una partita a Jenga.
Tutta la nottata è stata un susseguirsi di bombing e di momenti divertenti (come dimenticare la shakerata di spray di gruppo in macchina cantando “La bamba”?) fino alla parte tanto attesa, ovvero l’incursione in stazione, fuori Reggio Emilia. Dopo un rapido “brainstorming” da writer (Psiko Patik, Irwin, il 1UP, Shake e Lante) su come e cosa scrivere e come suddividersi il pannello, entriamo solo io e i writer, gli altri fuori a fare il palo.
Quanto mi era mancata quella magica atmosfera della stazione di notte, con il solo rumore delle bombolette come sottofondo. Mentre gli altri dipingevano ho ripreso il tutto con la fotocamera di uno di loro. Silenzio, concentrazione, adrenalina e i pezzi che si intrecciano e che prendono vita, finché proprio sul finire ricevo una telefonata da uno dei ragazzi rimasto fuori, “Occhio che la polizia è appena passata qui fuori, forse è a caccia di un ubriaco ma non ne siamo sicuri”. Per fortuna la polizia si allontana. Falso allarme e pericolo scampato. Bellissima esperienza, rimpiango solo di non aver scattato anche io una foto al treno. Mentre andiamo via in silenzio e a passo deciso nello scavalcare una rete mi faccio un bel graffione sanguinante sulla gamba, ma me ne sarei accorta solo il giorno dopo (mi devo ricordare di controllare se ho fatto mai l’antitetanica). Usciti fuori entriamo velocemente in macchina e finiamo la nottata in una cornetteria. Guardiamo l’orologio e sono le 5 e mezza. Ci salutiamo tutti e ci diamo appuntamento con i ragazzi di Reggio alla jam di domenica.
In macchina dormono tutti, tranne me: devo controllare la strada sul navigatore, e poi sono troppo felice.
Secondo giorno: scampagnata e pittata tra i ruderi di Cento (FE)
Il secondo giorno è quello con il maggior numero di persone dentro una casa, di tutti i viaggi Urban Lives: arrivano infatti i greci Cacao Rocks e la sua ragazza Eleni, i viennesi Skirl e Ruin e il gruppo bolognese composto da Cesare (Restart), Flavia (Innesto), Luogo Comune e Dielis.
Dopo una lunga spiegazione in inglese del progetto Rurales Emilia, ci rechiamo tutti insieme nella location scelta da Alessandro. Vista la grande quantità di ruderi e di superfici disponibili è particolarmente adatta per un numero così elevato di artisti. Come succede sempre in queste situazioni, tutti si rilassano, passeggiano, studiano il territorio e scelgono il muro che meglio si adatta alle loro esigenze. Irwin e il 1UP dipingono insieme, realizzando un’opera psichedelica dai colori fluo, in cui una donna circondata da funghi, gatti e strane presenze sogna il passaggio di un treno, ovviamente pieno di graffiti. Skirl sperimenta una nuova tecnica pittorica, realizzando su un altro lato del rudere una grande e affascinante figura a metà tra il lettering e l’astrattismo. Ruin dipinge un grande cavallo giallo, che mi ricorda quello realizzato a Napoli, e uno dei suoi strani pesci volanti, in un punto un po’ appartato e fatiscente.
A sorprendermi ancora di più è Cacao Rocks, che aiutato dai viennesi, solleva e fa rotolare una grande gomma e la posiziona all’interno di una cascina abbandonata, per poi integrarla all’interno di un’installazione. Colori, forme geometriche ed elementi architettonici si uniscono e danno vita a un originale parto artistico site specific. Per concludere, due grandi scritte realizzate su un altro rudere con asta e rullo: da un lato la parola “libertà” scritta in greco da Cacao, e dall’altra un lettering coloratissimo di Coltre.
Nell’arco del pomeriggio non mancano momenti di puro svago, chiacchierate, musica, riprese video. Mi ricordo di aver detto a qualcuno che “al secondo giorno di viaggio sembra già un mese che ci conosciamo tutti”. Ed era vero. A dimostrarlo la bella serata trascorsa a casa, tra pizze, risate e sketchbook. Salutiamo Irwin che fa ritorno a casa e io mi preparo mentalmente per la seconda tappa dell’indomani, quella a Reggio Emilia, con tanto di (felice) ritorno alle mie amate Officine Reggiane.
Photo credits: Ivana De Innocentis, Alessandro Gallerani, Ruins, Cacao Rocks
-Di seguito il contributo video di Cacao Rocks a Rurales Emilia:
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Officine Reggiane e Jam di primavera a Reggio Emilia