È difficile restare indifferenti davanti a un’opera di Nicola Alessandrini: forme metamorfiche o trans-umane rappresentative di desideri e incubi collettivi, soggetti ambigui, elementi “scomodi”, messaggi e figure di grande impatto.
Leggendo la sua biografia è facile comprendere quanto piccoli traumi e passaggi difficili della sua vita abbiano influenzato le sue opere.
Nato il 31 dicembre del 1977 a Macerata, ha frequentato la scuola materna di via Panfilo, di fianco al mattatoio comunale: nei ricordi, le ricreazioni in giardino fra risa di bambini e pianti di animali. Le scuole elementari le ha fatte al De Amicis, il gruppo dei maschi non lo voleva perché non giocava a calcio e quello delle femmine perché era maschio. Durante le medie, al Verdi, leggeva Buzzati per “antologia” e disegnava carcerati per “educazione artistica”. Al liceo Leopardi andava senza libri e senza compiti, solo per vedere la ragazza di cui era di volta in volta innamorato. Poi durante l’accademia di belle arti è diventato padre; ha fatto varie mostre e cose belle, nella testa sempre e comunque pianti di bambini e risa di animali.
E proprio gli animali e la carne, e non solo, sono i protagonisti della personale “Della mia carne”, mostra che potrete visitare a Bologna presso PortaNova 12, galleria d’arte contemporanea, da venerdì 16 gennaio 2015 (inaugurazione alle ore 19:00) fino all’8 febbraio, dal lunedì al sabato dalle 16,30 alle 18,00.
Della mia carne, titolo estrapolato dal libro della Genesi, intende percorerre, e far ripercorrere allo spettatore, il passaggio di materia e la trasformazione che essa subisce durante l’atto creativo. La carne, non è intesa solo come carne da macello ma anche come corpo, precisamente come frammento. L’essere carne è la condizione di esistenza dell’essere umano, e come tale ne rappresenta il suo limite.
Tra i lavori esposti un’ampia scelta di disegni originali, eseguiti con grafite su carta.
Le opere indagano la “frammentazione”, la zona grigia che indica il confine in cui inizia il dialogo per la comprensione.
Una mostra di grande impatto, da non perdere.
Per maggiori informazioni: https://nicolaalessandrini.wordpress.com/
(mostra a cura di Antonio Storelli, testo critico di Antonella Perazza)
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