Avete presente quando nuotate in una grotta e il fascio di luce, all’interno, si stringe sempre di più? Nel momento in cui si oltrepassa quel confine si perde, immersi nel buio, la percezione sensoriale, avvertiamo il nostro corpo sospeso in un liquido e non possiamo fare a meno di pensare che qualcosa di pericoloso stia per accadere. Ci sentiamo spaventati e vulnerabili. Quello che è ancora più strano è quello che accade un momento dopo, quando ci giriamo e, nell’osservare il fascio di luce che abbiamo percorso, la luce quasi ci abbaglia.
Questa è l’esperienza sensoriale che ha ispirato “Cave” dell’artista Andreco. A raccontarmelo è proprio lui, nel suo studio di Roma. Quella che già consideravo un’opera dal grande impatto visivo, vuoi per la posizione, vuoi per il contrasto tra la materia rocciosa e quella liquida dell’acqua in cui si specchia, si carica all’improvviso di un significato più profondo. Osservo quel cerchio nero e mi sembra di avvertirla quella sensazione di straniamento, di stupore.
“Cave” è stata realizzata nel quartiere S. Elia di Cagliari, nella “Galleria del Sale“, in cui questa estate altri artisti, quali Ericailcane e Andrea Casciu, hanno dipinto.
La seconda opera realizzata da Andreco in Sardegna racchiude un’altra bellissima e toccante storia. Questo murale è infatti un omaggio al noto scultore di pietre sonore, Pinuccio Sciola, che se ne è andato quest’anno. Andreco, tre anni fa si era recato nel suo paese per fargli visita ma, non avendolo trovato, aveva trascorso del tempo insieme a dei suoi amici che gli avevano mostrato la strada per il giardino di sculture. Nel momento in cui è mancato la famiglia dello scultore ha deciso di portare avanti il progetto da lui avviato, insieme all’associazione No art paese museo, per la promozione dei murales a San Sperate. Il murale di San Sperate è una collaborazione tra Andreco e Crisa, artista sardo molto attivo a Cagliari. I loro stili si sono fusi, in un intreccio vitale di elementi naturali, che sembrano esplodere.
Altra opera sarda è stata invece realizzata per Campi d’Arte, in una splendida location naturalistica: l’artista ha scelto di dipingere una grande facciata interamente coperta da rocce nere. Come afferma lo stesso Andreco “la forma scompare, il muro diventa forma“. Un “blocco unico, nero, ingombrante, quasi opprimente” che ricorda la parte conclusiva del suo lavoro per il Cheap Festival 2016. Bellissima non solo la location ma le foto che sono state realizzate, che rendono l’installazione quasi interattiva grazie a un gioco di luci e a effetti scenici scelti davvero suggestivi.
L’ultima opera realizzata in Sardegna da Andreco è invece un’installazione di metallo, rappresentante una grande roccia.
Maggiori informazioni:
Sito ufficiale Andreco
Profilo Instagram Andreco
Photo credits: ANDRECO
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