“Soul of the Sea”: l’opera di Eron per i rifugiati

Era una vita che sognavo di vedere dipingere Eron dal vivo e l’occasione si è presentata proprio nella mia città, in un suggestivo live painting organizzato dalla Treccani, nella splendida sede storica.
L’artista di Rimini, di cui ho avuto il piacere di parlarvi in occasione della mostra “The Bridges of Graffiti”, è stato infatti chiamato dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani per realizzare un’opera in occasione del convegno aperto al pubblico sulla storicizzazione del graffiti writing e della street art tenutosi a Roma sabato 9 aprile 2016. Prima di raccontarvi del lavoro realizzato vorrei descrivervi l’atmosfera del live painting: immaginate la suggestiva cornice del cortile di un palazzo storico di Roma, tanta gente raccolta in circolo ad osservare assorta e ammirata l’artista dipingere, il profumo delle bombolette spray e la delicatezza delle forme che sembrano pian piano prendere vita.
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L’opera è stata realizzata su una barca, un relitto che è stato trovato rotto in più pezzi a largo delle coste croate; stava per essere distrutto dalla Capitaneria di porto di Rimini quando Eron l’ha avvistato e con il nostro supporto se l’è fatto consegnare gratuitamente. La Treccani, come mi è stato raccontato, si è impegnata per organizzare il trasporto con un camion, facendo sì che il relitto venisse consegnato direttamente nel cortile interno di Palazzo Mattei di Paganica.
“Soul of the Sea” è la sua interpretazione della drammatica vicenda dei rifugiati nei nostri mari ed è in linea con quelli che sta realizzando negli ultimi 2/3 anni, impegnati dal punto di vista tematico e sociale ed esteticamente ispirati al fenomeno ottico della pareidolia (fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/eron/): volti di donne e bambini profughi che appaiono in maniera evanescente sulla fiancata del relitto confondendosi tra le macchie di ruggine come se il relitto stesso trasudasse l’anima dei nostri mari. L’opera, dal forte impatto estetico e dall’importante nonché attuale contenuto sociale verrà collocata in uno spazio espositivo permanente di Roma, ancora da stabilire.
Foto credits: Ivana De Innocentis (cover), Treccani
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