Con grande piacere vi porto a Campobasso, in Molise, per uno dei festival di maggiore rilievo in Italia, nato dalla buona volontà e dall’impegno di pochi. L’ultima edizione, che si è conclusa di recente, ha visto la partecipazione di grandi nomi della scena nazionale di arte urbana e graffiti writing, ovvero Dado, Peeta, Macs, Zed1, Mr Wany. Ma facciamo un rapido excursus sulla storia del festival, anche grazie alle informazioni che mi hanno fornito gli organizzatori, ovvero l’Associazione Malatesta.
Draw the line è un progetto nato nel 2011, grazie al lavoro e alla passione dell’associazione, con l’obiettivo di riqualificare il tessuto urbano della città attraverso la street art. La prima edizione risale al 2011 ma il lavoro che ha portato i ragazzi alla realizzazione del loro grande sogno di colorare la città è iniziato molti anni prima.
Negli anni novanta infatti a Campobasso c’era già un gran fermento. Un gruppo di giovanissimi writer, che avrebbe poi dato vita all’associazione, cercava non solo di farsi strada nel mondo del graffitismo italiano, ma di instaurare, con grandi difficoltà, un dialogo con l’opinione pubblica. Solo nel 1999 il gruppo di amici, “capitanato” da Stefano Roccia aka Sopa, uno dei suoi portavoce e poi promotore del festival, raggiunge finalmente un suo primo traguardo: ottenere i permessi per dipingere un muro all’ex-stadio Romagnoli (luogo storico della città, situato in pieno centro, ma da anni in stato di completo abbandono). Così ha inizio il grande e continuativo lavoro di recupero di tante aree degradate della città, attraverso la riappropriazione degli spazi e la conseguente realizzazione di opera artistiche, di grande valore estetico, comunicativo e sociale. Da allora tante sono le jam organizzate, e nel 2004, con la nascita dell’Associazione Malatesta e del festival Draw the Line, prende vita un progetto che non è solo finalizzato alla riqualificazione urbana attraverso l’arte ma che intende tutelare e valorizzare l’area, da un punto di vista ambientale, turistico e sociale, ad esempio attraverso attività di volontariato, sportive, culturali, ricreative e didattiche, nonché workshop creativi.
Nel 2011 nasce appunto, finalmente, Draw the Line, festival che vedrà la partecipazione di artisti di grande calibro, tra cui Ericailcane, Blu, Roa, Hitnes, Etnik, Joys, Sten & Lex, Knz, Mr. Thoms, Alice Pasquini, Dado e tanti altri.
Da segnalare l’edizione 2015, interamente dedicata a Sopa, pioniere e fondatore dell’associazione Malatesta, purtroppo prematuramente scomparso. Un’edizione ricchissima di interventi e attività, tra cui una jam a cui hanno preso parte ben 40 writer molisani e della costa adriatica, ma anche workshop progettuali nelle scuole, interventi di riqualificazione di case popolari e in particolare due grandi facciate di 6 piani, una realizzata da Dado e l’altra da Blu.
Dopo il successo del 2015, nell’ultima edizione si è proseguito il lavoro il lavoro di rigenerazione del quartiere popolare di San Giovanni, attraverso interventi artistici di street artist e writer tra i più grandi della scena: Zed1 (via Marche), Dado (via Marche), Peeta (via Liguria) e Macs (via Marche). Edifici al di fuori del quartiere sono stati dipinti da: Mr. Wany (via Michele Romano) e Icks (via Garibaldi) sulla struttura del circolo Arci Brickout di Campobasso. Inoltre diversi writer si sono alternati in Via dei Novelli, muro delle ferrovie: Bomb, Luispak, Trip, Emeid, Keno, Norh, Onem, 2Neko, Zofa, Dasw, Smake, Mr. Blob, Zhanco, Daen2.
Inoltre, l’associazione ha permesso anche a giovani artisti locali di esprimere la propria arte, dando loro l’opportunità di dimostrare il proprio talento, attraverso workshop. Questa edizione è stata possibile anche grazie a una campagna di crowdfunding, una forma di auto-finanziamento che ha avuto successo grazie al supporto delle tante persone che hanno creduto nel progetto, e che ha garantito una forte autonomia e indipendenza dalle istituzioni, e quindi una piena libertà di espressione.
Foto dell’edizione 2016:
Peeta
Dado
Mr Wany
Zed1