Giornata con Gola Hundun a Terracina – LT (Memorie Urbane)

La filastrocca dei mesi, che i bambini imparano a scuola, insegna che “marzo è pazzarello”, ovvero è, per antonomasia, il mese del clima imprevedibile: ma grazie al riscaldamento globale e alle bizze atmosferiche e climatiche a cui siamo, tristemente, abituati, il mese pazzarello quest’anno è stato maggio. A farne le spese è stato il povero Gola Hundun, arrivato a metà maggio a Terracina (LT) per dipingere un murale per Memorie Urbane. Piuttosto ironico, considerato il suo amore viscerale per l’ambiente e per la natura, di cui vi ho parlato in una recente intervista all’artista.
E così, quando Gola mi chiama per avvertirmi del suo imminente lavoro vicino Roma, consulto le previsioni e mi metto le mani tra i capelli. Dopo un primo giorno in cui mi racconta di aver dipinto sotto il temporale, decido di raggiungerlo il giorno seguente, in cui le previsioni sembrano essere un po’ più clementi: con l’occasione partiamo in quattro da Roma, tutti in qualche modo interconnessi tra noi e appassionati di arte urbana.
Prima tappa, ovviamente, il muro di Gola Hundun. L’artista ci accoglie a braccia aperte e con un grande sorriso e ci racconta subito quella che rappresenta una novità nella sua produzione artistica: ovvero uno sfondo scuro, una vegetazione più imponente, cupa e meno dettagliata, da cui emergono le silhouette di figure animali, come se fossero in negativo. Oltre allo sfondo, cupo ma brillante alla luce, a colpirmi davvero è la predominanza del colore verde: l’artista mi racconta di essere in una fase in cui si circonda di quello che è ormai è il suo colore preferito. E così mi rendo conto, parlando con lui, che il verde è dappertutto: felpa, pantaloni, perfino sulla sua faccia ci sono macchie di pittura verde, ma anche gli alberi che ci circondano e le colline.
Gola Hundun Filppo Aquino 3
gola hundun ivana de innocentis 3
Dopo una prima chiacchierata mattutina io e la mia “comitiva” proseguiamo i nostri giri alla volta di un pranzo vicino il lungomare, di una passeggiata per il paese, di una caccia ai murales delle edizioni precedenti di Memorie Urbane e al Tempio di Giove, che che domina dall’alto dei suoi 227 metri. Il clima pazzarello prosegue con qualche sporadica pioggia ma è interessante esplorare il bellissimo paese con cambi frequenti di luce, che rendono più o meno brillanti i colori della vegetazione e delle opere seminate qua e là.
Terracina di Ivana De Innocentis
Nel pomeriggio torniamo a trovare l’artista: la sua opera, che intitolerà “Tre notti e un giorno”, prende sempre più vita così come sempre più evidenti è la serie di civette nere. Gola è un po’ preoccupato per i tempi di realizzazione, rallentati appunto dalla pioggia, ma nonostante questo ci dedica tanto tempo, ci offre felice una vaschetta di fragole e, con il suo immancabile sorriso, ci racconta tanti aneddoti e ci parla dei suoi prossimi viaggi. Il richiamo della natura traspare costantemente nelle sue parole: parliamo di vegetarianesimo (una scelta che ci accomuna) ma anche di misticismo e ritualità. Ci racconta ad esempio di quando per il suo compleanno si è ritirato su una montagna in cerca di armonia e, giunto sulla cima, si è tagliato di netto la chioma di capelli.
Quasi a ora di cena il sole inizia a calare ma l’artista si prepara a una notte di pittata, armato di caschetto da minatore. Io e i miei amici lo salutiamo e ripartiamo alla volta di Roma, carichi dell’energia positiva di Gola ed entusiasti per questa giornata di colori. Mi basta chiudere per un attimo gli occhi per rivedere un richiamo tra l’opera e il paesaggio circostante: il blu dello sfondo richiama il mare, il verde della natura richiama quello delle colline.
Terracina risplende dei suoi colori, della sua storia e delle sue tradizioni: ora, grazie a Gola Hundun, avete un motivo in più per visitarla.
Gola Hundun Filppo Aquino 6
Gola Hundun Filppo Aquino 2
gola-hundun-for-memorie-urbane-2016-22
Grazie all’artista per le chiacchierate, a Elisa, Tia e Filippo per la compagnia e la bella giornata.
Grazie a Filippo Aquino per alcune delle foto del work in progress (le altre sono mie) e a Arianna Barone • Photography per la foto dell’opera completa.
Maggiori informazioni:
Sito di Gola Hundun
Sito di Memorie Urbane 

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