Del versatile e creativo Dissenso Cognitivo, che come recita il sito ufficiale è un “collettivo individualista ossessionato dalla StreetArt e dalla modificazione della realtà”, vi avevo già parlato in occasione della street art jam alle Officine Reggiane, a Reggio Emilia.
La sperimentazione artistica continua, prendendo sempre nuove strade, sempre con un accurato studio degli elementi urbanistici e dei muri, le cui caratteristiche diventano parte integrante dei lavori.
Nella sua nuova originalissima serie, a Ravenna, gli elementi prescelti a fungere da “tela” sono un cartellone pubblicitario arrugginito e uno spazio su un muro, tra due colonne. I disegni hanno impostazioni diversi e nascono da “macchie” diverse. Nel pannello arrugginito la texture è più regolare e si presta a un’opera più definita:
Nell’altro (una superficie davvero ostile con grumi, pezzi di manifesti e incrostazioni di ogni tipo) è stato necessario concepire un altro tipo di disegno. L’impostazione in questo secondo caso è quella classica della Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci, con le dovute imperfezioni a causa del formato e della velocità di esecuzione pittorica, il tutto ovviamente in perfetto “stile Dissenso Cognitivo”. Sulla pagina Facebook l’opera viene così descritta: “Per questo disegno ci siamo ispirati a un giovane e promettente artista @LeoDaVinci, ma al posto del sinuoso ermellino c’è una larva orrenda. Purtroppo la mano è un po’ sproporzionata, per vari motivi: l’urgenza della pittura, l’urgenza di non essere beccati, il guano che inibiva l’aderenza del quarzo. Finito alcuni minuti prima di ieri, appare già vecchio e stravecchio, secondo i principi del Pre – Odierno“.
Come afferma Dissenso Cognitivo i due disegni sono accomunati dalla volontà di usare meno pittura possibile e lasciare che sia il colore “naturale”, per quanto degradato e spento, a dettare le regole del gioco.
Una scelta che risulta di grande impatto e davvero vincente.
Dissenso Cognitivo: ruggine e degrado al servizio della street art
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