La prima email che ho ricevuto quando ho lanciato il sito Urban Lives è stata di un artista di Gorizia, chiamato Carne. Prima di colpirmi le sue opere mi colpì la sua grande voglia di raccontarsi, di confrontarsi, di esprimersi… attraverso le parole e soprattutto attraverso la sua arte. Da quel giorno ci siamo visti, scritti, confrontati, e per me è stato un piacere raccontare la sua storia su Urban Lives. È quindi con grande gioia che tempo fa ho proposto a Giorgio De Finis e Michela Pierlorenzi del Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia (MAAM) di accoglierlo per fargli realizzare un’opera all’interno dei suoi spazi: approfitto per ringraziarli per l’accoglienza e la disponibilità.
E così, tra lunghe chiacchierate e cacio e pepe, ho “accompagnato” Carne nella sua breve ma significativa trasferta romana, durante la quale ha preso vita “Iens et reditum“, la sua opera al MAAM che sono lieta di presentarvi:
A parlarcene è lo stesso artista: “Dipingere al MAAM è strano. Probabilmente perché il MAAM è strano. Il MAAM è un’occupazione, una galleria d’arte, un condominio, un laboratorio sociale, tutto allo stesso momento e quando ci dipingi non puoi non tenerne conto. Quando ci dipingi ti rendi conto che il tuo lavoro non sarà visto solo dai soliti appassionati, curiosi o addetti al settore, ma i veri fruitori di tale opera saranno gli abitanti del posto.
Saranno loro ad averla sotto gli occhi ogni giorno, saranno loro che “vivranno” la tua opera ed è a loro ai quali dovrai rivolgerti, perché in fondo stai dipingendo le pareti di una casa, non un asettico muro di una asettica galleria e lo fai circondato da bambini di ogni colore che vogliono interagire con te e con i quali devi confrontarti.
Quando dipingi al MAAM devi mettere via una parte del tuo ego da artista, capire che sei in casa d’altri e che il tuo lavoro diventerà lo sfondo delle giornate di quei bambini e devi trarne le giuste conseguenze per dipingere al meglio il tuo muro.
Dipingere al MAAM è un’esperienza meravigliosa e ringrazio infinitamente Urban Lives per aver fatto da tramite tra me e tale realtà e ringrazio Giorgio De Finis e Michela Pierlorenzi del MAAM per il supporto tecnico e soprattutto per il piacevolissimo supporto umano.
Riguardo all’opera come faccio sempre ma stavolta a maggior ragione lascio che sia l’osservatore a trarne significati e storie. In fondo, se avessi voluto raccontare direttamente delle storie avrei fatto lo scrittore e non lo street artist”.
Maggiori informazioni su Carne: https://www.facebook.com/urbancarne/timeline
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