Continua il progetto “Urban Canvas” a Varese, di cui ho avuto già il piacere di parlarvi, promosso dall’associazione Wg Art.it in collaborazione con il Comune di Varese e patrocinato dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Varese. Progetto e non festival perché è un iniziativa che si svolge a lungo termine nel tempo e non ha come unica finalità quella di realizzare pareti, durante il progetto abbiamo fatto vari eventi, creato un hall of fame per i ragazzi più giovani e a fine anno vorremmo chiudere il cerchio con una mostra e un catalogo.Tanti gli artisti che hanno partecipato, da ogni parte d’Italia e dall’estero, ridando colore a sottopassi e a spazi dismessi e degradati della città.A febbraio è stato il turno di Seacreative. Il suo lavoro si trova su una delle arterie principali che portano in città, nello stesso snodo ci sono i pezzi di Giorgio Bartocci, Vine ed Etnik e tra poco andranno a completare con altri due artisti.
Per questo intervento l’artista si è divertito a immaginare la superficie come una grossa scatola da scartare e non come un grosso foglio bianco, gli piaceva infatti l’idea che il soggetto fosse un tutt’uno con la tridimensionalità delle pareti. Da qui li la scelta di intervenire in questo modo per lui un po’ insolito: come mi dice Seacreative “non ti nego che ci ho speso parecchio tempo, ma Varese è la mia città e ci tenevo a lasciare un bel segno”. E il segno lasciato, in effetti, è davvero bello e di grande impatto.
Per maggiori informazioni:
Sito Urban Canvas
Sito Seacreative
Foto credits: Sten
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Sito Urban Canvas
Sito Seacreative
Foto credits: Sten