6 anni di Urban Lives, 2014-2020: writing, viaggi e documentazione

Per i 6 anni di Urban Lives, blog indipendente sul writing e sull’arte urbana spontanea italiana e straniera, vi racconto le novità e vi do qualche anticipazione su post e progetti futuri

Sono passati sei anni dall’inizio di questa fantastica avventura nel corso della quale ho conosciuto centinaia di persone di ogni età e nazionalità, girato mezza Italia, visitato sei paesi, vissuto in ben quattro città diverse (Torino, Atene, Napoli, Roma), scritto un libro e organizzato eventi e viaggi di ogni tipo. Non mi stancherò mai di dire che definire Urban Lives un blog indipendente e underground sia alquanto riduttivo, considerata la complessità del progetto e anche tutti gli eventi e le iniziative a cui ho preso parte e che ho organizzato. In verità mi piace soprattutto pensare che Urban Lives è un percorso in continua evoluzione, è una storia che segue il corso casuale del mio vissuto, e che gli articoli del blog, i reportage dei viaggi, gli approfondimenti e le chiacchierate con i writer non siano altre che pezzetti sparsi della mia vita e delle mie esperienze personali.

Con Gonzoe e ÜF (Berlino) sui tetti di Atene

Non posso non menzionare anche i periodi difficili, i rallentamenti e i periodi di inattività di questi sei anni, comunque utili per tornare in pista più forte e più lucida di prima. Proprio dopo una recente pausa di qualche mese, dovuta anche all’impossibilità di viaggiare, sono tornata online, dedicando buona parte delle mie energie alla “rinascita” del blog e dei canali social. Ma prima di raccontarvi le novità in corso e quelle in arrivo, voglio spiegarvi esattamente cosa è Urban Lives oggi.

Writing, documentazione, racconti di viaggio e approfondimenti

Chi mi ha seguito con continuità sa bene che negli ultimi tre anni ho lasciato quasi del tutto l’arte urbana per abbracciare a pieno il writing, argomento presente nei miei articoli fin dal lancio del sito ma a lungo messo in secondo piano. Sebbene continuino ancora a interessarmi alcune forme spontanee di arte, da quelle realizzate illegalmente in strada (sticker e poster inclusi) a quelle legate a progetti di interesse sociale o politico, il writing può ormai essere considerato il vero protagonista del mio blog e del mio canale Instagram.

Puser, Metaxourgio, Atene

Dopo anni trascorsi in Grecia a documentare la scena greca, di cui per un anno e mezzo ho fatto parte anche io, sono poi tornata a raccontare quella italiana, partendo da quella di Napoli e arrivando a quella romana. Attualmente i miei articoli, come è sempre stato e quando possibile, si basano su viaggi, incontri fatti in prima persona e testimonianze dirette, e i contenuti continuano ad essere “chiari, emozionali e accessibili a tutti”. Da qualche mese, però, ho deciso di introdurre anche qualche novità e di rimboccarmi le maniche per realizzare qualche sogno che avevo nel cassetto già da un po’ e che non riguarderà solamente il blog.

Nuovi contenuti e nuovi progetti editoriali

Come insegna il dipingere in strada o sui treni, la capacità di adattamento di un writer in azione è fondamentale; questo include il saper dipingere con i pochi mezzi che si ha a disposizione o con quello che si rimedia in giro, il saper cambiare in corsa un piano, uno sketch e perfino un percorso di fuga e, in generale, il saper fronteggiare ogni ostacolo con coraggio, determinazione e creatività. Ecco, con Urban Lives ho deciso di provare a fare lo stesso, cercando di adattarmi alla situazione attuale e trasformando gli svantaggi in opportunità. Partendo dal presupposto che non è facile documentare il writing in un periodo storico fatto di isolamento, divieti e spostamenti limitati, ho deciso di approfittarne per riscrivere i testi del sito e per sistemare gli archivi fotografici.

Tattoo “Urban Lives” by Paradox, ÜF, Berlino

Ho poi deciso di proseguire con le consuete interviste ai writer e, per la prima volta, di dedicare ampio spazio anche a progetti e iniziative di spessore che riguardano aspetti diversi del mondo del writing, dalle fanzine fotografiche come “Once Upon a Yard” di Arianna Rubini, o l’intervista allo staff di Napoli System, un canale YouTube e un account Instagram su action e graffiti benching. Da due mesi poi, visto il mio ritorno a Roma dopo ben tre anni e mezzo di assenza, mi sto concentrando anche sulla scena locale, e proprio a questa saranno dedicati alcuni dei prossimi approfondimenti tematici e diverse interviste. Non mancheranno, poi, dopo quella al norvegese Eirik Falckner (Hur), anche alcune chiacchierate in inglese con writer stranieri di fama internazionale.

Per festeggiare questi sei intensi anni di attività da blogger, ho infine mandato da poco in stampa la mia prima fanzine fotografica, indipendente e autoprodotta. Se tutto va bene sarà il primo numero di una serie di fanzine che avranno tra di loro, un tema conduttore, sempre inerente il mondo del graffiti writing. Per ora non posso svelarvi di più, ma continuate a seguirmi per saperne di più!

Dedica dei 1UP in occasione del viaggio in Emilia Romagna, 2017


Vorrei concludere, come sempre, con un po’ di ringraziamenti. Mai come adesso vorrei ringraziare di cuore i miei amici e i “fan storici” che non hanno mai smesso di leggermi, seguirmi e fare il tifo per me, le persone che hanno supportato me e il mio blog in tempi recentissimi (su tutti Rita, Raffaella, Irene, Andrea, Guido, Bol, Vincenzo, Marco, Davide, Chiara, Myrto), la mia “famiglia greca”, chiunque mi abbia offerto il suo aiuto in un qualsiasi modo possibile e anche i nuovi appassionati sostenitori. Voglio poi ringraziare tutti quelli con cui ho condiviso un pezzo del mio percorso o un muro e le persone meravigliose sparse in Europa che grazie a Urban Lives sono entrate a fare parte della mia vita, rendendola più bella. Un ringraziamento speciale va infine alla mia famiglia, per il paziente e prezioso supporto.


Cover articolo #urbanlives6: Enzo Bacco

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